Presentazione dell’ultimo romanzo di Marino Magliani “Quella notte a Dolcedo
Un romanzo, che racconta laltra verità della guerra civile italiana, aprendo uno squarcio sulla storia segreta di un piccolo paese del ponente ligure
Dopo la prima nazionale di sabato scorso ad Ospedaletti, è prevista a Ventimiglia per sabato 29 marzo alle ore 17.00 la nuova presentazione dell’ultimissimo romanzo di Marino Magliani “Quella notte a Dolcedo” per Longanesi editore.
L’incontro, sotto il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Ventimiglia, è organizzato in collaborazione con la libreria Casella e l’Associazione Culturale Liber Theatrum e sarà l’occasione per l’utilizzo, per la prima volta, del salone del chiostro della Parrocchia di Sant’Agostino sito in via Cavour 57 in pieno centro cittadino, finalmente una comoda ed ideale location per i sempre più numerosi e prestigiosi eventi culturali che la nuova amministrazione ventimigliese sta organizzando dal giorno del suo insediamento.
Accanto a Magliani, a parlare con lui del suo nuovo libro, come di consueto Diego Marangon ed il giornalista e scrittore Andrea Becca.
Per lo scrittore e traduttore imperiese, nato proprio a Dolcedo, ma ormai da anni stabilitosi sulla costa atlantica in Olanda, gli ultimi mesi sono stati indubbiamente felici. Dopo avere infatti esordito nella narrativa con il Centro Editoriale Imperiese e proseguito con la ventimigliese Philobiblon, i successivi due romanzi sono stati pubblicati con Sironi; ora finalmente il salto di qualità con una casa editrice dal respiro internazionale: Longanesi, un marchio di prestigio che sottolinea la qualità della scrittura di “Quella notte a Dolcedo”.
Un romanzo, quello di Magliani, che racconta l’altra verità della guerra civile italiana, aprendo uno squarcio sulla storia segreta di un piccolo paese del ponente ligure. In un tempo in cui, tra vincitori e vinti, tra innocenti e colpevoli, la realtà sembrava essersi incaricata di cambiare i ruoli, per sempre.
Un romanzo che non è soltanto un thriller, una storia d’amore, una ricostruzione storica e neppure un racconto di fughe partigiane e interrogatori segreti. Piuttosto un amalgama ben riuscito di tutto ciò, reso splendidamente, che avvince il lettore e lo tiene col fiato sospeso sino all’ultima pagina.
Un romanzo sui ricordi e la nostalgia, soprattutto di un soldato tedesco che, dopo quasi cinquant’anni, torna nei luoghi in cui ha combattuto i partigiani, a cercare di dare una spiegazione ad un mistero legato a quei giorni ed allo sguardo di una bambina nascosta in mezzo ai rovi.
Per Magliani, che ha scelto di vivere lontano dalla sua Liguria, il modo più vero, reale ed efficace per rimanere legato alla sua terra, che così tanto e continuamente lo ispira per la sua produzione letteraria.